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Sappiamo arrivare in alto da sole
Pubblicato da Marcella De Carli
Dormono? Speriamo. Ho allattato Francesca, letto “i coniglietti tontoloni” a Sebastiano e lasciato Marte con Tin Tin.
La serata è dolce, fa fresco dopo una giornata calda e io mi sento come una che sta facendo una gara a tappe. Ogni sera mi dico che ce l’ho fatta.
Penso alle tante cose che ho in testa da giorni, a quello che avrei voluto scrivere. Al lavoro che voglio portare avanti per i bambini tutti. Prima di partire ho tenuto un intervento a un seminario sui nidi d’infanzia del Comune di Milano, presente l’assessore Moioli; l’ho fatto anche se un po’ tirata perchè la situazione è davvero pesante e io ci credo così tanto nell’importanza di una buona offerta nei primi anni di vita…
Ho davanti a me l’immagine di Loredana sui trampoli al presidio alle colonne, con un cartello appeso sulla schiena con la frase che mi ha mandato Tiziana via sms “sappiamo arrivare in alto da sole”.
Ecco, continuo a pensare alla faccenda delle immagini delle donne in televisione (e di riflesso ovunque) e mi viene in mente, ancora, che il punto mi piacerebbe fosse focalizzato di più sui bambini, sul loro subire stereotipi di genere così tristi.
Mi dico che lo farò, che riuscirò a scrivere ancora e ad attivarmi.
Per ora, anche senza puntare troppo in alto, essendo sola con i miei tre bambini mi concentro sul quotidiano personale, chè già mi sembra incredibile arrivare a sera senza crollare davanti alla tv, appunto.
Se poi i figli la smettono di farmi prendere un colpo ogni due giorni, con pseudo-collassi e rovinosissime e pericolose cadute, tanto di guadagnato.
Il corpo delle donne - 2
Pubblicato da Marcella De Carli
Ieri sera a Milano la sala della Camera del lavoro era strapiena, con persone sedute per terra e altre in piedi in fondo, per assistere alla proiezione del video “il corpo delle donne” e per partecipare al dibattito con i registi moderato da Assunta Sarlo.
Gli interventi hanno preso una piega che definirei politica, antropologica e sociologica. Interessante. Poco spazio è rimasto per affrontare quello che però io sento come una urgenza davvero reale, ovvero l’aspetto dis-educativo della televisione.
Ricordo che quindici anni fa in Università studiavo sui primi testi che analizzavano i danni della televisione sui bambini, ma se ripenso a “quella” televisione mi viene da ridere.
E’ utile che il documentario venga mostrato nelle scuole medie e superiori, ma, scusate, mi sembra che possa valere un po’ come il metadone dato ai tossici. Arrivati a dodici anni io credo che i ragazzi siano ormai assuefatti a certe immagini e a certi messaggi.
Vorrei anche che emergesse come il rischio sia più alto per i figli delle classi sociali più povere economicamente e culturalmente, dove è prassi che la televisione sia accesa durante il giorno come sottofondo (come dice una persona che conosco “mi fa compagnia….”). Gli autori testimoniano di come il materiale utilizzato per la realizzazione del video si riferisca solo alla fascia che va dal mattino alle otto di sera!
Qualcuno sceglie, come me, di supervisionare ciò che i figli vedono (per la maggior parte film in dvd), ma la televisione arriva loro comunque quando vanno a casa degli amici, dei nonni, dei vicini di casa…
Non è quindi un fatto privato ma sociale e come tale deve essere affrontato, se si pensa che nella scuola dell’infanzia ci sono educatrici, cresciute con questa televisione, che si complimentano con le bambine vestite da piccole seduttrici o che deridono bimbi che si approcciano a giochi da “femmine”.
Se, come diceva Maria Montessori, “il bambino è il padre (e la madre, n.d.r.) dell’uomo (donna) adulto che diventerà un giorno”, dovremmo fermarci a pensare a chi stiamo crescendo; piccole geishe e piccoli, violenti, conquistatori impotenti.
Il corpo delle donne
Pubblicato da Marcella De Carli
un documentario da vedere tutto
Televizione: Bonolis da Maria De Filippi che andrà a Sanremo che….
Pubblicato da Marcella De Carli
O che bello! Bonolis ospite ieri sera dalla De Filippi (questo lo definirei lo zapping utile). E la maria nazionale che dice
“Il bello è che stasera qui si faccia un promo a Sanremo indipendentemente da Rai e Mediaset”.
Bene, con questa si decreta la fine di qualunque voce fuori dal coro che ancora tenti di parlare di conflitto di interesse. Tanto ormai il buon Silvio possiede tutto e, evidentemente, non teme neanche più di renderlo palese.
Regime.